21 Novembre 2024
Cronaca Abruzzo

L’Aquila, Andrea De Colli, violinista di Notaresco, apre il convegno Accademia Internazionale Mauriziana

Nella Giornata Internazionale della Pace, il M° teramano Andrea De Colli, ha aperto con l’Ave Maria di Gounod il primo convegno di studi della Nobile Accademia Internazionale Mauriziana che conta 34 delegazioni in tutto il mondo. L’Anno accademico ha avuto, quindi, un incipit artistico di grande livello tanto che per il giovane musicista sono già “fioccate” richieste di esibizione anche nella capitale. La performance è stata gradita agli alti prelati presenti: il cardinale Francesco Monterisi, appassionato di Beethoven, dalla grande esperienza diplomatica per la Santa Sede, amico di Paolo VI e principe della Chiesa stimato da tanti altri pontefici (già arciprete della basilica di san Paolo fuori le Mura, ambasciatore della Santa Sede presso varie nunziature tra cui la Corea, Segretario della Congregazione per i Vescovi, Segretario del Collegio Cardinalizio), dal vescovo Claudio Maria Celli(attualmente Vicepresidente del collegio universitario di Villa Nazareth, consultore del Santo Padre per i rapporti con la Cina., già Presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, Sottosegretario per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato Segretario dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, Presidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, Presidente della Filmoteca Vaticana, Presidente del Centro Televisivo Vaticano) all’origine del primo twitter di Papa Francesco, dal vescovo Orlando Antonini, nunzio apostolico in Madagascar, Cile, Paraguay, Jugoslavia, storico dell’arte autore di varie opere sull’architettura aquilana, sulla Basilica di Collemaggio e su tante altre strutture artistiche abruzzesi.

Il M° Andrea De Colli ha dato il “la” al convegno che ha visto presente la Prof.ssa Stefania Di Carlo, coautrice con Ilio Di Iorio del corpus su Pietro da Morrone/Celestino V che ha individuato nei 70 giorni in cui il santo molisano fu a L’Aquila gli atti pontifici con cui intese riportare la pace tra i regnanti in Europa. Il moderatore, Prof. Giorgio Greco, docente dell’Università Cattolica di Milano, ha dato, quindi, la parola al cardinale S. E. Francesco Monterisi. L’alto prelato, lustro della Chiesa, parlato di san Maurizio come di colui che, versando il suo sangue per non uccidere fratelli cristiani e perciò offrendosi martire con i suoi 6600 soldati, ha dimostrato l’atto ingiusto persecutorio di Diocleziano, volto a imporre con la forza la religione pagana. Non ha mancato di ricordare l’estensione del culto di san Maurizio nel mondo attraverso la toponomastica.

Il vescovo Claudio Maria Celli, Priore per l’Italia dell’Accademia Internazionale Mauriziana, ha voluto precisare come “gli uomini e le donne di speranza debbano non cercare qualcosa ma qualcuno, ossia Lui, Dio”.

Il vescovo Orlando Antonini, nunzio e studioso di architettura abruzzese, ha ricordato come Papa Francesco nella Bolla di indizione del prossimo Giubileo 2025 menzioni la Perdonanza. Ha poi indicato Celestino V come un uomo non sprovveduto se proprio nella Bolla del Perdono parla di “remissione dei peccati sin dal battesimo”, a differenza del termine “amplissima” di Bonifacio VIII.

Il Duca di Pontassieve, Fabrizio Mechi, Rettore dell’Accademia, si è congratulano con l’organizzatore don Luigi Abid Sid per un convegno così variegato che ha unito “arte e cultura” con un’appendice forte nella Basilica di Collemaggio ove di lì a qualche ora sarebbe stato tenuto il Solenne Pontificale concelebrato dai tre prelati indicati con l’apporto significativo dell’Arcivescovo dell’Aquila, S.E. Antonio D’Angelo. Difatti, l’Accademia nasce a Pescocostanzo, ossia in , nel 2010 e ha tra gli obbiettivi la carità, la fratellanza, la giustizia, la cooperazione per un mondo migliore, sostenibile e di pace.

I segnalibri, pezzi unici del M° Michele De Santis, illustre scultore della città di Pietro da Morrone, uniti ai libri di Stefania Di Carlo e Ilio Di Iorio, alla cartolina dell’artista aquilana Claudia Placidi, donati ai convegnisti hanno dimostrato il valore di un convegno pregnante per i contenuti veicolati, lontano dai gadget consueti, dalla tecnologia imperante.

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