Chiusa redazione romana del Giornale
Da oggi il Giornale è l’unico grande quotidiano nazionale senza una redazione romana.
Da oggi giornalisti che seguono la politica, la politica economica e la cronaca della Capitale lo faranno da Milano, con difficoltà facilmente immaginabili e a scapito della qualità delle informazioni che costituiscono il cuore del notiziario di un quotidiano che da sempre segue la politica con grande attenzione.
È opportuno che i lettori sappiano che il Cdr (la rappresentanza sindacale dei giornalisti) si è opposto con forza a questa decisione, che i giornalisti hanno dato disponibilità a trovare forme di risparmio più efficaci e meno traumatiche per la vita dei colleghi di Roma e delle loro famiglie.
L’azienda non ha concesso nulla ed è rimasta ferma su una decisione che farà perdere autorevolezza e valore al quotidiano fondato da Indro Montanelli.
Il Cdr ringrazia i lettori, il mondo della politica, dell’economia e gli esponenti della cultura che hanno espresso solidarietà alla redazione romana.
Ringrazia il sindacato dei giornalisti (Fnsi e Associazione stampa romana) che si è reso disponibile da subito e ha proposto all’azienda un percorso di riduzione dei costi responsabile ed economicamente sostenibile.
Appelli tutti caduti nel vuoto.
Il Cdr invita il management e la direzione a gestire in condizioni di parità di trattamento la fase di trasferimento a Milano dei giornalisti fino a ieri basati a Roma, chiede di riaprire quanto prima una redazione nella Capitale e, in subordine, di predisporre al più presto un “presidio giornalistico” in grado di fornire informazioni di prima mano e di qualità. Esigenza tanto più forte per i lettori e l’opinione pubblica in questo momento di grande instabilità politica.
Il Cdr invita il management e la direzione a conciliare per quanto possibile, una volta chiusa la fase del trasferimento, le necessità organizzative con le esigenze dei colleghi che finora hanno pagato più duramente le scelte aziendali.